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PARALISI DI BELL

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TUTTO CIÒ CHE OCCORRE SAPERE SULLA PARALISI DI BELL

La paralisi facciale consiste nella perdita della motilità della faccia.
Il lato colpito dalla paralisi perde di espressività e il viso diventa asimmetrico a causa del rilassamento dei tessuti.  Spesso chi è affetto da paralisi evita di sorridere e tende a coprire il viso quando parla per evitare che l’interlocutore noti la distorsione del suo aspetto. Ovviamente questa patologia comporta delle conseguenze psicologiche che sono forse anche più invalidanti dei difetti funzionali o estetici.

Un viso alterato, infatti, è una conseguenza difficile da accettare per chi soffre di questo problema. Dal punto di vista statico, il muscoli della faccia perdono il tono, si rilassano, il sopracciglio, la palpebra superiore e quella inferiore, la guancia e il labbro si abbassano, come se il viso invecchiasse precocemente. Nei bambini o nei soggetti particolarmente giovani, questo abbassamento è limitato dall’elasticità cutanea per cui la paralisi si nota soprattutto durante le espressioni facciali.  Nei soggetti anziani, invece, la dislocazione dei tessuti che, a causa dell’età sono già poco elastici, comporta distorsioni maggiori e può anche ridurre la capacità visiva a causa della caduta della palpebra superiore sull’occhio, mentre la rima palpebrale, invece, cadendo verso il basso, espone maggiormente la superficie oculare. Ed è proprio a livello dell’occhio che si registrano i deficit più gravi poiché risulta non più lubrificato dall’ammiccamento palpebrale e particolarmente esposto agli insulti atmosferici come vento o polvere. Altri deficit comuni sono la respirazione nasale ostacolata dal lato paralizzato per il collasso dell’ala nasale verso il centro della faccia, la difficoltà di masticazione dal lato paralizzato perché la guancia flaccida si frappone alle arcate dentarie, ed infine la difficoltà a parlare correttamente, sempre a causa del minor tono dei tessuti genieni.

Una delle principali cause della paralisi facciale è legata ad un’infezione virale ed è chiamata Paralisi di Bell.

Altre cause possono essere: interventi chirurgici come l’asportazione del neurinoma del nervo acustico), i traumi e le forme congenite.

Paralisi Bilaterale: principalmente legata alla Sindrome di Möbius, che consiste nel deficit bilaterale dei nervi facciali e abducenti degli occhi; raramente si verificano per eventi traumatici, tumorali o in seguito ad eventi chirurgici.

Paresi Facciale: che consiste nella riduzione della capacità della muscolatura mimica, a differenza della paralisi che prevede la perdita totale della capacità muscolare.

Ammiccamento: chiusura riflessa delle palpebre finalizzata alla lubrificazione congiuntivale, dovuta ad un meccanismo di ammiccamento palpebrale, che causa una lacrimazione continua prodotta dalle ghiandole lacrimali che distribuiscono le lacrime sulla superficie dell’occhio 10-15 volte al minuto.

Deficit Masticatori: sebbene non si intacchi il funzionamento dei muscoli della masticazione a seguito della lesione del nervo facciale, in quanto a differenza dei muscoli mimici, sono innervati dal nervo trigemino, la difficoltà masticatoria avvertita dai pazienti è legata solamente alla flaccidità della guancia che si frappone alle arcate dentarie. Respirazione nasale difficoltosa, causata anch’essa dalla perdita del tono dei muscoli facciali paralizzati che lo circondano, portando alla parziale chiusura della narice.

LA SCHEDA TECNICA DELLA PARALISI DI BELL

La paralisi di Bell, che prende il nome dal Sir Charles Bell che per primo la descritta nel XIX secolo, costituisce la forma più frequente di paralisi facciale. Causata da un’infezione virale, è notoriamente legata al periodo invernale, in cui colpi di freddo e sbalzi climatici sono frequenti. Da qui il nome comunemente usato di “paralisi a frigore”.

In realtà, però, non è il freddo che la determina, ma che predispone a qualsiasi forma di infezione virale. Come già accennato, l’organo che risente maggiormente gli effetti della paralisi facciale, è l’occhio. L’ammiccamento spontaneo scompare a causa della perdita della funzione del muscolo orbicolare.
Di solito, questa situazione si combatte attraverso l’utilizzo di lacrime artificiali. Altri utili accorgimenti possono essere l’uso di occhiali protettivi, limitare l’esposizione a sole e vento e chiudere le palpebre durante la notte avvalendosi dell’aiuto di un cerotto. L’utilizzo della tossina botulinica può essere indicato nel trattamento dei reliquati (sincinesie e spasmi) di un recupero imperfetto dopo paralisi facciale.

LE RECENSIONI DEI PAZIENTI

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AntonioGrazia Narciso
paziente

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Genoveffa Negro
paziente

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